Teatro

Una 'Gioventù senza Dio', tra passato e presente, al Teatro Due di Parma

Una 'Gioventù senza Dio', tra passato e presente, al Teatro Due di Parma

Un giovane professore di storia e i suoi studenti quattordicenni sotto il regime nazista sono i protagonisti di "Gioventù senza Dio" che si ispira al romanzo di Ödön von Horváth per raccontare l'annichilimento di vecchie e nuove generazioni.

Liberamente tratto Gioventù senza Dio (1938) di Ödön von Horváth la Fondazione Teatro Due di Parma ha realizzato uno spettacolo originale che andrà in scena dall'8 al 20 marzo con la regia di Walter Le Moli e la collaborazione degli studenti dell'Università IUAV di Venezia.

Cresciuti sotto l’ideologia del nazismo, una generazione di nuove leve che accoglie la cultura dell’odio e nega i valori di condivisione e umanità con cui il professore cerca di guidarli. Il testo è denso, a metà tra il genere noir e il romanzo di formazione, riadattato per dar voce a due soli protagonisti, interpretati da Raffaele Esposito e Emanuele Vezzoli.

Il regista Walter Le Moli dichiara che “Gioventù senza Dio ha qualcosa d’inquietante, richiede di entrare in una sorta di “trip visionario”, raccontando la sparizione dell’individuo e la nascita della massa; chiunque può essere l’altro e tutto il mondo diventa una gerarchia”.

Una riflessione sull’annichilimento giovanile che si lascia soggiogare dal sistema senza opporvi resistenza. Un vuoto di valori umanitari che occupa le loro coscienze e fa luce sui problemi attuali di una nuova generazione che accetta in modo acritico la realtà che la circonda. Sguardi persi e arrabbiati che sopravvivono al quotidiano, senza chiedersi se in quel quotidiano potranno essere protagonisti attivi di un nuovo cambiamento.
Uno spaccato molto crudo e realistico di come i giovani d’oggi siano alla ricerca di una guida o un sistema a cui aggrapparsi per vincere le ansie e incertezze del futuro.

Per ulteriori informazioni e dettagli leggi la scheda dello spettacolo